E' il vento più temuto e celebrato dell'Adriatico: la Bora, “vila, figura spiritata dell’aria, fata slava, qualche volta benigna, altre maligna, comunque d’animo uscocco, corsaro, indomabile”. Il nostro Fabio Fiori ci accompagna tra le pagine di alcuni testi che la cantano
Siamo giunti alla cinquantesima puntata della serie dedicata agli Sguardi adriatici: per celebrare il traguardo, la 50sima puntata è dedicata all'insulomania e agli insulomani, come l'autore di questo testo e di questa serie
Considerato come "grazia o disgrazia" il ritorno del lupo in varie aree europee, tra cui Alpi e Balcani, è un dato di fatto. Per raccontare le sfide e le prospettive di una convivenza difficile, Davide Sapienza e Lorenzo Pavolini ci invitano ad entrare "nelle tracce del lupo". Una recensione
Pesaro è una città in equilibro tra Adriatico e Appennini, a misura d'uomo e di bicicletta. Il nostro Fabio Fiori ci invita a scoprirla a ritmo di pedali: non basta visitarne le piazze, bisogna avventurarsi nelle strade e sentieri che intorno alla città scendono fino al mare
Zara, Croazia. Per alcuni un tempo era “la Venezia dell’altra sponda”. La storia di Zadar riassume in sé quella di tante altre città europee, nell’intreccio di genti e culture diverse, di arti e architetture millenarie
Non un semplice libro, ma un progetto editoriale, turistico e culturale voluto da “Viaggio Italiano” e curato da Cristiana Colli. Adriatico. "Mare d’inverno" è un volume collettaneo e interdisciplinare, con trentotto autori, carte tematiche e immagini
"Quella bicicletta che ci fa tornare bambini, perché le gambe s’infiammano e il vento c’investe, perché le fantasie s’accendono e il paesaggio s’anima. Pedalando la strada si trasforma in una pellicola e noi diventiamo protagonisti di un film sempre nuovo. Un film ambientato a Rodi". Ultima tappa del viaggio di Fabio Fiori sull'isola greca
Il Mediterraneo è dove crescono l'ulivo, il frumento e il melograno. Ecco perché, racconta Fabio Fiori nelle sue peregrinazioni adriatiche, la città montenegrina di Bar, circondata di melograni selvatici, si fonde e abbraccia l'anima del grande mare
Campochiaro, villaggio che segna l’occupazione italiana dell’isola di Rodi. I primi pionieri arrivarono nel 1935 e se ne andarono nel 1946. Oggi non sono che ruderi circondati da pini secolari. E qui il nostro viaggiatore resta sospeso tra l’ammirazione dell’architettura di un tempo e la consapevolezza dei soprusi coloniali
Sulla strada che da Embonas porta al monte Profitis Ilias, il nostro Fabio Fiori fa la conoscenza di un botanico a caccia fotografica di orchidee selvatiche. L’isola di Rodi conserva un piccolo gioiello autoctono, l’Ophrys rhodia
Dalla vetta dell'Ataviros, avvolto da una fitta nebbia che rende invisibile ogni cosa, al villaggio di Embonas per una sosta prandiale. Continua il viaggio in bicicletta del nostro Fabio Fiori sull'isola di Rodi
Dal piccolo villaggio di Monolithos - sulle colline della parte ovest dell'isola di Rodi - fino alla vetta dell'Ataviros coi suoi 1215 metri, la montagna più alta dell'isola greca. Il maltempo, la nebbia e un incontro curioso
"A Lesina sono arrivato la prima volta tanti anni fa a vela, andando d’isola in isola, in un insuleidoscopico viaggio delle meraviglie, dove ogni giorno era il vento a decidere la nostra rotta": così Fabio Fiori racconta il suo primo incontro con l'isola croata
Protagonista continua ad essere la bicicletta, il "ferreo corsier", l'ardimentosa macchina ecologica che sta portando il nostro Fabio Fiori alle battute finali dell'esplorazione dell'isola di Rodi
Una bellissima strada semideserta che attraversa la garriga, colorata e profumata. Otto chilometri in un su e giù, in parte zona militare e in parte area protetta. Prosegue il viaggio in bicicletta del nostro insulomane Fabio Fiori, alla scoperta di Rodi
Libero e leggero, in sella al suo ferreo corsier tutto attrezzato. Cinquanta chilometri di pedalate con dislivello di 500 metri. Il nostro instancabile Fabio Fiori prosegue in direzione Lindos, il bianco paese, posto sulla sella di due porti
Preso per mano dalle memorie di Lawrence Durrell, il nostro Fabio Fiori continua il suo viaggio alla scoperta di Rodi con una visita a "paleocori", la città vecchia, dove lo aspetta un'eredità architettonica lussureggiante e un incontro con Venere "impreziosita dal mare"
Un volo pindarico, un viaggio onirico tenuto insieme dalla meditazione del nuoto: è quello sospeso tra le acque cobalto delle Bocche di Cattaro e le pagine del nuovo libro di Bonnie Tsui "Perché nuotiamo", a cui ci invita Fabio Fiori
Rodi è impregnata di italianità, eredità del periodo di occupazione del Dodecanneso: esempio ne è il quartiere di Neocori, realizzato sotto l'allora governo italiano e progettato da Florestano Di Fausto, noto come “l’architetto del Mediterraneo”
Un arrivo a Rodi con la pioggia, sulle note della musica di Ryūichi Sakamoto. Prosegue la Rodiade di Fabio Fiori, in viaggio in bicicletta alla scoperta della grande isola dell'Egeo, caotica e metafisica, "ripostiglio infinito di storie fantastiche e mirabolanti”